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Pubblicato da LaValeRoo | 02/04/2014 04/04/2014 | 2 | 1300

weBerlin

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Racconto del viaggio

Non sarà un diario di viaggio, nemmeno una guida, ma un insieme di pensieri dedicati a questa città che porta con sè i fardelli di una storia fredda e atroce. Prima di partire per Berlino mio padre mi ha dato un libro da leggere, datogli in regalo da mia nonna che è stata a Berlino molto prima di me. Ho cercato di documentarmi un po', per capire cosa mi aspettava e per cercare di immedesimarmi. Ovviamente non starò a raccontare i fatti, vi racconto cos'è Berlino vista dai miei occhi. Il percorso in treno è di quelli più strani che abbia fatto, non so spiegare. E' diverso. Si scorgono questi palazzoni simmetrici, squadrati e tutti uguali. Bianchi e grigi. Il treno è quasi vuoto. La metro è incomprensibile ma cerchiamo di districarci. :) Quando usciamo dal tunnel, quello della fermata sbagliata :D ,davanti a noi troviamo una città pulita e stranamente silenziosa. All'uscita della metro giusta invece il silenzio scompare, Potsdammer Platz è un miscuglio di persone, di macchine, di incroci e semafori. Camminando ci rendiamo conto che qualche palazzo nasconde al suo interno i resti del vecchio muro, oltre a quelli visibili tranquillamente dall'esterno. Si prova un non so che di strano e la mente torna indietro nel tempo, e prova, ci tenta, ad immaginare che magari proprio lì, qualcuno è stato assassinato, solo perchè voleva scappare e riabbracciare un suo caro. Sempre camminando si scopre che sulle strade e nel verde dei parchi una linea scura mostra dove passava quel confine, che ha segnato questa città per anni. Se si osservano i palazzi sono tutti moderni, quell'incubo non è tanto lontano da noi, si parla di un passato di pochi anni e durato ben ventotto. La linea ogni tanto è interrotta da nuovi palazzi, alcuni grattacieli, da starbucks, da negozi di abbigliamento e monumenti. Seguendola si arriva alla porta di Brandeburgo, maestosa e imponente, da lì si passava per andare dalla Berlino est alla ovest, ma era solo per alcuni, i privilegiati. La piazza è silenziosa, si sente solo il vociare delle persone sedute sulle panchine e nei bar e lo scalpitio delle carrozze di cavalli. Quando il sole scende la porta è un enorme ombra nera contro sole. Alla sua destra c'è il parlamento e il governo, che già dall'esterno dice tutto di questa attuale città. Costruito con materiali "verdi" e al suo interno i parlamentari siedono su umili sedie blu in plastica. E dopo il giro turistico sulla cupola, dove si può scorgere tutta Berlino e le sue gru, segno di una città in continua costruzione e rinnovo, abbiamo attraversato il Tiergarten fino ad arrivare al memoriale della Shoah, all'interno ci si diverte quasi, i bambini corrono scappando dai genitori che li chiamano tra le stele di calcestruzzo. Sono ancora troppo piccoli per capire, ma forse è meglio vederla come lo vedono loro.
Ultima tappa di questa tre giorni è Alexander Platz e la torre della televisione. La prima mi ha lasciato delusa, era sporca.. triste, questo è quello che mi ha trasmesso, la seconda è stata una scoperta. La intravedi da ogni parte della città ma da sotto è davvero massiccia. Un'ascensore dal soffitto trasparente porta fino a 200m di altezza in pochi secondi. Il bar è stupendo e il ristorante ancora di più, mentre ceni puoi scorgere tutta la città, mentre tutto ruota di 360°. Noi abbiamo scelto l'ora esatta del tramonto, così abbiamo visto Berlino illuminarsi in tutto il suo splendore. Per quanto io ami la natura e tutto il suo essere, rimango comunque piacevolmente stupita anche da questi ammassi di cemento. Purtroppo noi umani non siamo in grado di fare altro.



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