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Pubblicato da Claudio | 30/05/2014 08/06/2014 | 1 | 2515

Un salto in Medio Oriente

Località visitate:

Riyadh (Arabia Saudita), Abu Dhabi (Emirati Arabi Uniti), Dubai (Emirati Arabi Uniti)


Mezzi di trasporto:


Racconto del viaggio

Su Dubai non ho molto da aggiungere rispetto ai miei precedenti viaggi se non come la città sia così noiosa di giorno e viva la notte. In breve le cose da fare di giorno, se non siete amanti della spiaggia, si esauriscono presto, mentre se amate ristoranti di qualsiasi tipo, locali alla moda, concerti dal vivo, viste mozzafiato e discoteche affollate allora Dubai offre moltissime opportunità. Quest’anno dopo parecchio tempo che desideravo farlo finalmente sono riuscito ad andare ad Abu Dhabi, la capitale degli Emirati che è una città in continua evoluzione non meno di Dubai. La sensazione è di vivere in una copia in miniatura di Dubai con uno skyline fatto di grattacieli temerari e gru in movimento. Per raggiungerla essendo solo ho deciso per l’opzione più economica e quindi il bus E100 della compagnia pubblica RTA che parte dal terminal di Al Ghubaiba nella Dubai vecchia e arriva in zona centrale ad Abu Dhabi dopo circa due ore di autostrada. Il bus è comodo, frequente (ogni 10 minuti) e continuo (sulle 24 ore con riduzioni delle corse il venerdì), ha l’aria condizionata e pure il wifi al modico prezzo di 60 AED andata e ritorno compreso il biglietto ricaricabile che ha un costo di 10 AED. Pochissimo. Faccio con calma e parto verso le 11 perché non c’è moltissimo da vedere in città. Entrando nella zona periferica della città, si vede il primo edificio circolare d’Arabia, l’Aldar HQ, 23 piani e 110 metri di altezza, poi si attraversa il Ponte dello sceicco Zayed che vanta una lunghezza pari a 842 metri e un’altezza di 64 metri. Questa struttura ha la nomea di ponte più articolato mai costruito. Con il taxi mi faccio portare all’Heritage Site, ma consiglio di evitarlo, è una ricostruzione per turisti di un villaggio locale, non molto interessante neppure il Marina Mall. Se siete stati a Dubai vi sembrerà piccolo e vuoto. Da non perdere assolutamente le Etihad Towers, cinque torri con un meraviglioso panorama della città e del Golfo Arabo. Al 47mo piano della Torre 2 c’è l’Observation Deck at 300 che costa 75 AED (con 50 AED da poter spendere al suo bar) che offre panorami della città e delle isole mozzafiato. Visto che sono a digiuno ed l’ora della merenda mi permetto un rinfrescante cocktail limone e menta e poi un’ottima cup cake. Anche se ci sono 45 gradi mi sposto a piedi all’Emirates Palace. La raccomandazione è a come vi vestite, qui servono pantaloni lunghi per poter entrare! Una vera e propria icona di Abu Dhabi, questo lussuoso hotel combina splendore arabo e ultimissime tecnologie offrendovi un'esperienza magica e indimenticabile. Durante il giorno, il colore dorato dell'hotel contrasta con i suoi giardini freschi e verdeggianti, con le fontane argentate e l'azzurro del cielo. Di notte, l'illuminazione dell'hotel cambia in maniera quasi impercettibile creando un maestoso effetto arcobaleno. L'edificio principale del Palace si sviluppa per un chilometro da ala ad ala, ha 114 cupole e la cupola centrale è alta ben 72,6 metri. Oro, madreperla e cristalli dominano gli interni. Nel Palace vi sono 1.002 lampadari a bracci, il più grande dei quali pesa 2,5 tonnellate. All’interno anche un bancomat per lingotti d’oro. Ultima tappa in taxi alla moschea con breve sosta fotografica al Capital Gate certificata come "la torre più inclinata mai costruita dall'uomo" dal Guinness dei Primati. È inclinata verso ovest di 18 gradi, più di quattro volte la famosa Torre pendente di Pisa. La torre di 160 metri (524,9 piedi) e 35 piani è l'icona di Abu Dhabi ed è l'immagine ideale per cartoline e foto ricordo. La moschea vale da sola la visita ad Abu Dhabi. E’ possibile entrare gratuitamente per visitarla (il venerdì mattina l'ingresso è consentito solo ai fedeli) e se non avete l’abbigliamento adatto non preoccupatevi che vi coprono. La Gran Moschea dello Sceicco Zayed è spettacolare ed enorme. Si trova un po’ fuori, ma è unica. E’ una delle più grandi moschee al mondo, capace di ospitare 40.000 fedeli. È dotata di 80 cupole, circa 1.000 colonne, lampadari placcati d’oro a 24 carati e il tappeto tessuto annodato a mano più grande del mondo. La sala di preghiera principale è dominata da uno dei più grandi lampadari a bracci del mondo: 10 metri di diametro, 15 di altezza e oltre 9 tonnellate. La prima cerimonia della moschea è stato il funerale dello Sceicco Zayed, da cui prende il nome, il cui corpo è stato sepolto qui. Vasche d’acqua riflettenti circondano la moschea amplificandone la bellezza. I suggestivi colori bianco e oro scintillano sotto il sole, mentre durante la notte sono sostituiti da un sistema di illuminazione unico nel suo genere, che rispecchia le fasi lunari. Il momento migliore per scattare foto e rilassarsi è al tramonto verso le 17, a quest’ora la moschea da il meglio di se. Niente tempo invece per andare a vedere l’autodromo ed il Ferrari World. Magari la prossima volta. Il ritorno è sempre in bus e vi assicuro che è comodo, magari lento e meno flessibile e comodo di un taxi, ma vale l’esperienza. Vi racconto ora invece dei miei due giorni a Riad, la capitale dell’Arabia Saudita. Con una certa sicurezza posso dirvi che non è una meta turistica, per nessuno, ci si va per lavorare. Il primo impatto non è dei più felici viste le due ore e mezza di attesa al controllo passaporti. La procedura è lenta e se avete la sfortuna di arrivare con altri due voli dal Pakistan mettetevi comodi e armatevi di pazienza. La città è enorme e in mezzo al deserto, da visitare non c’è molto qualche centro commerciale (il Granada Center è il più grande e famoso) e forse l’unica cosa che vale la pena è la salita sul grattacielo simbolo della città il Kingdom Centre, vincitore nel 2002 del premio Emporis Skyscarper Award come “miglior grattacielo al mondo per il design”, per 35 SAD si accede allo Skybridge e la vista è spettacolare e si ha la sensazione di essere sospesi nel vuoto vista la struttura originale del palazzo. Ho la fortuna di essere accompagnato per i due giorni di visita e la parte migliore del mio soggiorno sono i pasti. Ho avuto il piacere di assaggiare la cucina armena, di mangiare con le mani seduto per terra, assaporare il vero kebab e devo dire di aver mangiato davvero bene. Ecco invece gli aspetti più sorprendenti che ho scoperto: niente alcolici in Arabia da nessuna parte, niente cinema, i ristoranti sono divisi tra zone per famiglie e per uomini con nessuna possibilità di mischiarsi, il venerdì mattina la città è deserta e si ripopola solo nel pomeriggio, qualsiasi attività chiude durante la preghiera (saracinesche abbassate e fuori tutti per mezz’ora), nei centri commerciali ci sono piani solo per le donne dove possono rimuovere il velo, donne sempre in nero sin da tenera età e uomini in bianco, le donne ovviamente non guidano e hanno un’università appositamente per loro (con trenino all’interno!). Un paese davvero lontano più di ogni altro io abbia mai visto prima.

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