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Pubblicato da Claudio | 30/05/2008 04/06/2008 | 2 | 3187

La prima volta a Dubai

Località visitate:

Dubai (Emirati Arabi Uniti)


Mezzi di trasporto:


Racconto del viaggio

Partiamo da Malpensa con Air Swiss che spesso offre buoni prezzi. Con poco più di 500 Euro ci garantiamo il volo di andata e ritorno, in economy, per gli Emirati Arabi. La destinazione è Dubai, ricca città del golfo persico, in cui parteciperemo ad una fiera per la prima volta. Dopo un breve scalo a Zurigo, giusto il tempo di mangiare qualcosa, partiamo alla volta di Dubai. Il volo scorre senza problemi e sono ormai le nove di sera quando atterriamo. Prese le valigie, cambiamo della moneta in aeroporto per prendere il taxi che ci deve portare all’hotel Four Points by Sheraton. L’hotel si trova in una zona centrale della città e l’abbiamo trovato attraverso l’agenzia che ci ha fatto davvero risparmiare visto che costa solo 520 Euro a camera per l’intero soggiorno, compresa la colazione. Ci sono altri hotel della stessa catena in città che, all’onor del vero, ci sembrano più nuovi rispetto al nostro che ha una struttura non molto recente, però è un 4 stelle, pulito, con una piccola piscina ed con un buon buffet alla colazione. Cocktail di benvenuto e poi giusto il tempo di lasciare la valigia per uscire a cercare qualcosa da mangiare. Vaghiamo un po’ per il quartiere, ma non c’è molto, anzi. Alla fine optiamo un ristorante russo libanese che dista circa 500 metri dall’hotel. Mangiamo alla meglio e quindi tutti a dormire. Dubai è la Disneyland del Medio Oriente dove (quasi) tutto è concesso e le castrazioni sociali degli altri Emirati (per non parlare di altri Stati) non esistono e dove convivono oltre 80 razze diverse in una città cresciuta forse troppo velocemente. La parte della città più interessante per il turista è a cavallo del Dubai Creek, il fiume che divide la città, in prossimità della foce. Le guide amano descrivere Dubai come unione di due città: Deira a nord del Creek e Jumeirah (o Bur Dubai, da pronunciare "bar Dubai" - tutti nomi arabi sono stati traslitterati secondo l'ipotetica grafia inglese) a sud. Dubai è il luogo del divertimento notturno del Middle East. Una curiosità: le prime 3 file dell'autobus sono riservate alle donne, e questo non perché la religione prescriva che uomini e donne debbano viaggiare separati, ma perché la linea è molto usata dai Pakistani e si sono verificati episodi di molestie ai danni delle donne. Per cui, donne avanti obbligatoriamente. I locali, che in realtà sono una minoranza e in generale ci tengono a distinguersi, vestendosi col vestito nazionale e la kefia, hanno un atteggiamento più conservatore ma pur sempre molto cordiale; poi ci sono pakistani e altre etnie musulmane, più o meno ligi ai precetti religiosi, indiani o bengalesi, non musulmani, svariate etnie africane, filippini cattolicissimi, oltre a europei di ogni genere. Tante etnie ognuna con la propria diversa sensibilità, morale e le proprie abitudini e usanze. Dubai è un posto sicuro da visitare e il metodo migliore per comprendere le abitudini dei locali è di mischiarsi a loro passeggiando per Deira o Bur Dubai. La mattina di sabato la dedichiamo alla preparazione dello stand in fiera e nel pomeriggio riusciamo ad organizzarci per andare a vedere Dubai ed in particolare il famosissimo hotel Burj al Arab, la famosa “Vela”. L’albergo è un sette stelle e non ci si può accedere se non si ha almeno una prenotazione al bar della hall. La linea dell’hotel è ormai conosciuta in tutto il mondo ed è diventata simbolo di Dubai nel mondo. A fianco dell’hotel sorge un altro resort il Jumeirah Beach Hotel, è un albergo enorme con marina privata e parco acquatico Wild Wadi che deve essere spassosissimo. Fa un gran caldo e noi ci troviamo a camminare lungo la spiaggia vicino a questi lussuosissimi alberghi, fino ad arrivare alla spiaggia “dei poveri” dove ci fermiamo a riprendere fiato (il mare non è il massimo). Andiamo allora al famoso centro commerciale, il Mall of Emirates, all’interno del quale sorge la famosa pista da sci al coperto. Fuori 40 gradi, all’interno arabi in giacca a vento che si lanciano palle di neve. Irreale. I negozi sono tra i più lussuosi che abbia mai visto, tutte le griffe europei ed italiane hanno un loro spazio. Si respira ricchezza e le macchine che attendono all’ingresso ce lo confermano. Molto indecisi su dove mangiare, alla fine scegliamo un ristorante all’interno del centro, il Butcher Shop & Grill, dove mangiamo un’occidentalissima carne. Al termine rientriamo in hotel. I giorni successivi sono giorni di lavoro solo la sera abbiamo la possibilità di svagarci, la prima sera andando al sontuoso party organizzato dall’ente fiera allo Sheraton a Dubai Marina ed il secondo giorno andando al ristorante Caviar House & Prunier presso il centro commerciale di Madinat Jumeirah. La festa è stata al di sopra di ogni nostra aspettativa. Compresa nella quota, ha riunito penso oltre mille persone in un giardino egregiamente addobbato e dove buffet di ogni genere si alternavano a sculture di ghiaccio e cammelli. Davvero spettacolare. Del ristorante di Madinat invece ricorderemo sicuramente il prezzo esorbitante e le mini porzioni!! L’unico problema è la mattina riuscire a prendere il taxi per andare in fiera. Un inferno sotto il sole ad aspettare che passi un taxi libero in una strada, quella dell’hotel, sempre congestionata! Arriva anche l’ultimo giorno di fiera ed è tempo di tornare. Il volo è all’1.40 di notte e arriva in mattinata a Milano via Zurigo. E’ un volo red eyes, come dicono quelli giusti, di notte che la mattina hai gli occhi rossi. Avendo anticipato la preparazione delle valigie ho il tempo di farmi una nuotata in piscina e un dieci minuti di idromassaggio. Era almeno da provare. Decidiamo di mangiare in albergo e la scelta è stata molto buona. Il ristorante indiano è infatti caratteristico, con la musica, i canti e le danze ad allietare la cena a base di cibi dall’alto contenuto di spezie. Sazi, lasciamo le camere e prendiamo un taxi. Tutto senza problemi. Sull’aereo con noi un gruppo di ragazze arabe, tutte castigate, ma sempre molto attente ai dettagli dall’iPhone al gioiello e la borsa firmata, scommetto che appena arriveranno in Europa lasceranno la nera tunica per dei più occidentali pantaloni a vita bassa! Il volo parte regolare ed io ho il mio posto di finestrino, arriviamo puntuali nella fresca Milano.

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