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Pubblicato da Claudio | 18/08/2015 18/08/2015 | 2150

Monza, la capitale dei Longobardi

Località visitate:

Monza (Italia)



Racconto del viaggio

In occasione di una visita serale a EXPO può essere una buona idea lanciarsi alla scoperta di Monza. Spesso questa cittadina a pochi chilometri da Milano vive nell’ombra del capoluogo lombardo, ma merita una visita. Monza si può benissimo girare a piedi, quindi meglio optare per una giornata soleggiata e un paio di scarpe comode. La città si può raggiungere in automobile e parcheggiare nelle vie limitrofe alla Villa Reale o in treno da Milano Centrale con collegamenti ogni 30 minuti. Prima tappa della visita è ovviamente Villa Reale, un grande palazzo in stile neoclassico che fu realizzato e usato come residenza privata dai reali Austriaci, successivamente diventato Palazzo Reale con il Regno d'Italia Napoleonico, e mantenuto in tale funzione - seppur via via diminuendo - dalla monarchia Italiana dei Savoia, ultimi Reali ad utilizzarlo. Con l’assassinio il 29 luglio 1900 di re Umberto I proprio a Monza mentre assisteva ad una manifestazione sportiva il nuovo Re Vittorio Emanuele III non volle più utilizzare la Villa Reale, facendola chiudere, lasciandole un senso di mausoleo e trasferendo al Quirinale gran parte degli arredi. Dopo un lungo periodo di degrado dovuto anche al frazionamento delle amministrazioni, a marzo 2012 sono iniziati i lavori di restauro e oggi la Villa offre oltre alla visita degli appartamenti reali (ingresso in gruppi con visita guidata), il terzo piano del Belvedere, mostre in collaborazione con la triennale e durante la visita era in esposizione il quadro “La Bella Principessa di Leonardo” (protagonista il ritratto di dama, probabilmente una componente della famiglia Sforza, su pergamena, asportato dal volume conosciuto come La Sforziade e attribuito a Leonardo da Vinci). Appena fuori la Villa, nel Serrone è visitabile un’interessantissima mostra fotografica del fotografo giapponese Nomachi ( www.mostranomachi.eu ) intitolata “Le vie dell’anima” con circa 200 scatti, un percorso espositivo articolato in 7 sezioni che ricostruiscono il viaggio di una vita attraverso la sacralità dell’esistenza nella vita quotidiana. Davvero bella. La Villa Reale, situata nel bel mezzo dello splendido parco di Monza, polmone verde della città e tra i più importanti d'Europa. All’interno del parco stesso, costruito nel 1922, si trova l’Autodromo di Monza, che fu abbandonato per esser riaperto solo nel dopoguerra e che oggi attira molti turisti poiché è una tappa fissa della Formula 1. Con una camminata di circa 20 minuti si arriva nel cuore di Monza dove ci sono diverse cose da vedere: l'Arengario è una di queste. Si tratta dell’antico palazzo del comune costituito da due parti distinte: la parte inferiore con il porticato e i 18 pilastri e la parte superiore con l'aula nella quale si tenevano le assemblee comunali, e la torre dell'edificio, a pianta quadrata, la cui costruzione risale alla fine del 1300. Accanto al palazzo dell'Arengario, il Ponte dei Leoni è chiamato così per via dei suoi leoni in marmo, opera dello scultore Antonio Tantardini. Nei pressi del Ponte dei Leoni è possibile osservare la torre-porta di stampo duecentesco nota come Torre Teodolinda o Torre di Via Lambro, in grado di amplificare il fascino medievale del centro di Monza. Le due attrazioni principali sono però il Duomo e la cappella Teodolinda. Il Duomo è una basilica dedicata a San Giovanni Battista dalla regina Teodolinda che conserva al suo interno diversi cimeli di valore artistico, come la Corona Ferrea, gli affreschi di Zavattari che decorano la cappella Teodolinda o gli affreschi di Arcimboldo, Gilardi e Carlone. Il Museo Serpero del Tesoro del Duomo, situato dentro al Duomo, custodisce molte opere di origine barbarica e altre origini, tra argenteria, arazzi e stoffe antiche. La famosissima Corona Ferrea si trova custodita nella cappella di Teodolinda ed è senz’altro la prima cosa che viene in mente quando ci si chiede “cosa vedere a Monza”. La corona è composta da sei piastre rettangolari incurvate, legate fra loro; ogni piastra è decorata con tre gemme incolonnate, affiancate da quattro rosette sbalzate disposte a croce. Il cerchio di metallo bianco all’interno, che dà il nome di ‘ferrea’ alla corona, sarebbe stato realizzato con uno dei chiodi della Croce. La leggenda vuole che l’imperatrice Elena, madre di Constantino, avesse portato dal Santo Sepolcro due chiodi serviti alla crocifissione di Cristo e che uno di questi sarebbe diventato la lamina di ferro della Corona. La corona fu costruita probabilmente alla fine del V secolo ed è stata utilizzata per le incoronazioni dai primi carolingi fino a Napoleone e Ferdinando I d’Austria. La cappella, visitabile solo tramite visita guida, è un vero spettacolo. La famiglia Zavattari dipinse nel 1444 un ciclo di affreschi incentrato sulla corte longobarda. Protagonista Teodolinda che si muove col suo seguito tra cavalieri, dame, guerrieri, cavalli e cani, in uno spaccato di moda, lusso e raffinatezza di corte barbarica in cui il tema laico diventa quasi cronaca frammista di fiaba e leggenda. Vicino al centro della piazza del Duomo si trova la Crocetta, risalente al 1578; fu costruita per indicare la posizione di un altare adibito alla preghiera serale collettiva durante la cosiddetta “peste di San Carlo” (1576-77). A mangiare ad agosto non c’è molta scelta e ci si ferma al Ristorante Villa Reale dove dicono si mangino i migliori hamburger della città. Non male. Monza merita sicuramente la visita e di perdersi nelle sue strade del centro, in una giornata si può completare la visita.

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