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Pubblicato da Claudio | 04/04/2015 06/04/2015 | 2242

Weekend fiorentino

Località visitate:

Firenze (Italia)



Racconto del viaggio

Cofanetto SmartBox in scadenza da utilizzare, quale meta? Firenze ovviamente. Sono passati tanti anni dall’ultima visita del capoluogo fiorentino e allora perché non tornarci per un fine settimana. Gli alberghi in centro non sono più prenotabili e la scelta ricade per forza di cose sull’Hotel First a Calenzano, circa 10 chilometri dal centro cittadino. E’ un 4 stelle nella zona industriale appena fuori l’uscita dell’autostrada, per questo comodo avendo la macchina. Le camere sono un po’ vecchie e le pareti sottilissime che si sente tutto, ma almeno pulite e la colazione nella norma. L’albergo ha anche una piscina all’aperto, ma ovviamente ancora chiusa. Fa ancora freschino e piove con schiarite, ma non ci lamentiamo troppo. Sabato pomeriggio si inizia la visita della città, un primo assaggio. Per scaldarci ci concediamo una cioccolata e un thè al Caffè Gilli un locale storico di Firenze aperto dal 1733 che mantiene ancora intatto quel fascino dato dalla sua lunghissima storia. Questo rimane l'unico esempio di caffetteria Belle Epoque rimasto in città con le pareti color avorio, i lampadari di Murano, il soffitto affrescato, gli archi, il banco Bar maestoso e angolare. L’itinerario di visita della città è serrato, essendo la prima domenica del mese i musei sono anche gratuiti per cui si cerca di approfittare, essendo però un ponte la città è super affollata di turisti per cui a malincuore la visita di Uffici e Palazzo Pitti salta causa lunghissime code. Si parte dalla Chiesa di Santa Maria Novella nella zona nord della città. Si tratta di una delle più famose chiese della città e capolavoro dell’architettura gotica. L’accesso all’interno è libero e si possono ammirare le tre navate, la piazza antistante ospita due obelischi che segnavano gli estremi delle corse per il palio dei cocchi. Non lontano si trova la Chiesa di Ognissanti di fondazione duecentesca conserva opere di Domenico Ghirlandaio e Sandro Botticelli (XV secolo), un salto nel passato quando entriamo perché dicono messa in latino e con il prete che da le spalle ai fedeli. Proseguiamo lungo l’Arno fino a Ponte Vecchio (il più antico e famoso e l’unico risparmiato dai tedeschi nell’ultima guerra mondiale) dove a 50 metri, nella Chiesa di Santo Stefano al Ponte si tiene la mostra Van Gogh Alive dedicata al pittore olandese. Le aspettative per la mostra multimediale con proiezioni alle pareti che ripercorrono la storia e i lavori dell’artista erano alte e sinceramente non mi ha emozionato più di tanto. Siamo alla Galleria degli Uffizi che è la più importante galleria d’arte d’Italia e una delle più famose al mondo e contiene opere famossisime della pittura italiana di tutte le epoche. La coda arriva a 3 ore e dobbiamo rinunciare. Aperto e accessibile invece Palazzo Vecchio in Piazza della Signoria. Il palazzo iniziato nel 1299 è il simbolo del potere politico cittadino. Il Palazzo fu sede del Parlamento del Regno d’Italia tra il 1865 e il 1871 con Firenze capitale e dal 1872 è sede del Municipio. Di particolare interesse il Salone dei Cinquecento decorato con dipinti del Vasari e lo Studiolo di Francesco I rivestito di stucchi e pitture del tardo manierismo fiorentino. Sempre su questo lato dell’Arno la Chiesa di Santa Croce, capolavoro dell’arte gotica fiorentina, che custodisce al suo interno le tombe o monumenti di alcuni sommi geni italiani come Michelangelo, Galileo, Alfieri, Macchiavelli, Foscolo e Rossini. Da non mancare poi il Duomo, il massimo monumento religioso cittadino, e la sua piazza con il Battistero e il Campanile di Giotto alto 84,7 metri. Una curiosità: in Piazza delle Pallottole, vicino al Duomo, è depositato su un marciapiede, un sasso che la leggenda racconta che in quel luogo, Dante era solito fermarsi e sedersi sopra un sasso per riposare, pensare ed osservare i lavori di costruzione della Cattedrale. Visto e fotografato! Passando l’Arno non si può mancare la visita di Palazzo Pitti e i Giardini di Boboli. Il Palazzo ha fastose sale e contiene numerose opere del ‘500 e ‘600, mentre il giardino, voluto dai Medici, alle sue spalle è uno dei più tipici e famosi giardini all’italiana. Per la sua posizione in collina, le ampie prospettive di viali, fontane, statue e vedute panoramiche è assai piacevole ed è impreziosito da statue e architetture. Parte fondamentale del viaggio è come sempre la tavola e la possibilità di assaggiare le prelibatezze locali. La prima sera dovendo ancora orientarsi si decide per un ristorante vicino al centro, il Giannino in San Lorenzo che si sviluppa in un vecchio loggiato mercantile del 1600 del quale ancora si può ammirare l'architettura. Nato dopo il 1920 come rosticceria oggi è un ristorante di cucina tradizionale toscana e quindi non si poteva che non mangiare un’ottima Bistecca alla Fiorentina preceduta da bruschette al pomodoro. Conto sui 50 Euro. La domenica a pranzo si opta per qualcosa di leggero e essendo in zona ci fermiamo al JT Caffè, locale super turistico in Piazza Pitti. Nulla di particolare, tendenzialmente caro, porzioni appena accettabili, insomma nulla di speciale. Molto meglio la sera che si va al Mercato Centrale di Firenze recentemente ristrutturato è aperto per mangiare sia a pranzo che a cena. Bisogna arrangiarsi a ordinare nei diversi punti dove si può scegliere dalla pizza ai formaggi, dai dolci al pesce passando per carne e centrifugati. L’unica cosa che portano al tavolo (che devi guadagnare) è il bere. Tris di bruschette, hamburger di fassona e carne fritta il menù. Mettendo insieme non è poi così economico, ma vale l’esperienza. Ultimo giorno ci si affida a Tripadvisor che ci fa un bel regalo, il ristorante Gozzi Sergio in piazza di San Lorenzo. E’ una tipica trattoria toscana dal 1912 aperta solo a pranzo, aspettiamo una mezz’ora ma troviamo posto verso l’una e l’attesa vale la pena. Tavoli vicini vicini, ambiente rustico, menù voltante su un foglio A4, l’impressiona è buona, le porzioni generose e i piatti ottimi. Conto sui 55 Euro con primo e secondo. Consigliato al 100%. Per i più golosi segnalo anche la gelateria Carapina, un po’ nascosta e meno turistica di tante altre, ma il gelato ha gusti particolari (come quello al parmigiano) ed è molto buono. Tutto era impossibile fare, bisognerà tornare per i musei e magari fare un salto a Fiesole.

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